domenica 29 novembre 2015
La mia nuova situazione
Mi sono deciso dopo moltissimo tempo di dedicarmi al mio blog,che sto trascurando,anche perché i mezzi che ho a disposizione per stare in rete sono precarie,come tutto del resto per come ci si trova senza casa.Allora...,è passato già un anno ormai da quando ho cambiato posto,dal mio affezionato albero di fico che mi ha ospitato per un decennio,mi sono trasferito in un luogo abbandonato li vicino.Quest'ubicazione è molto più sicura,avendo delle mura di cinta.La mia cagnolina mi ha lasciato il 23 ottobre dopo avermi fatto compagnia per ben 15 anni e condivido con un altra persona questo areale.Ho investito molta energia per sistemare alla meglio la condizione del sito,che era praticamente una discarica a cielo aperto.Ora ho raggiunto una situazione abbastanza stabile e non devo più avere paura del intervento del comune che puntualmente veniva a sgomberare gettandomi via tutti i miei averi,ho la possibilità di iniziare a normalizzare un po la mia situazione e ho un punto di riferimento da cui partire e ricostruirmi una condizione di normalità.Il problema più grande che ho sono i soldi,perché ora essendo in un luogo chiuso le persone che prima mi venivano a trovare e mi aiutavano con la spesa e piccole offerte sono venute a mancare,e anche perché non ricevo da nessuna parte un sostegno,per questo capita che ci sono giorni in cui devo rinunciare alle sigarette e spesso anche al pasto,comunque non mi lamento,qui mi piace molto,e quando avrò il mio nuovo cane la mia felicità ricompenserà le giornate negative.Spero di rimediare un computer fisso (non più un portatile) il più presto possibile per poter essere presente online come vorrei.Bene per ora un saluto affettuoso a chi mi segue,con la speranza che finalmente le cose potranno andare meglio.
mercoledì 3 giugno 2015
Articolo su Futura Memoria
Salve oggi voglio presentarvi un articolo scritto su una rivista on line "Futura Memoria"
Roberto, il clochard-blogger che non si arrende
Seguendo il ragionamento del blogger romano, un primo grande passo per aiutare i clochard sarebbe quello di rendere agibili e pronti all’uso i tanti, troppi, edifici pubblici e privati che versano in stato di abbandono nella nostra penisola. Possibili case ed abitazioni che invece, troppo spesso, vengono abbandonati e lasciati marcire per colpa di Enti Pubblici e Società Immobiliari che curano, tristemente, solo i propri interessi.
venerdì 9 gennaio 2015
Cosa si può fare per migliorare la situazione mia da senzatetto?
Giudizio personale e soluzioni possibili alla piaga sociale di senzatetto clochard
Nel corso degli anni passati come senzatetto in Italia e in particolare a Roma,mi sono potuto fare un quadro abbastanza concreto di come si vive senza dimora.Il problema maggiore che ho riscontrato al di la del'assistenza(praticamente inesistente)e offerta di inclusione da parte degli aiuti pubblici,e stato sicuramente trovare una base da cui partire,che in concreto vuol dire un rifugio.Un rifugio dove poter sistemare materialmente e mentalmente quel che rimane della propria esistenza.Ho provato in vari modi occupando monumenti(evitando di togliere appartamenti a chi ne ha diritto)oppure posti un po appartati ma con la possibilità di reperire acqua e alimenti.Il rischio maggiore che si corre e che può essere anche mortale è sicuramente il freddo abbinato al'assunzione di alcool(che rende insensibile al gelo),poi anche l'essere soggetti al'umore della gente che in alcune circostanze diventa violenza,e la paura delle forze del'ordine perché si ha sempre la sensazione di essere un delinquente,per cui non ci si può fidare e neanche chiedere aiuto.Bene alla luce di questo proporrei di fare in modo di dare a tutti la possibilità di una base e/o rifugio,che porta con se una riqualificazione di una dignità di se stesso ormai svanita.Ci sono secondo la mia esperienza diverse possibilità da considerare,la prima riguarda gli edifici abbandonati,un altra è dare o costruire un rifugio a chi da anni vive in un posto imboscato e infine da come ho potuto esperimentare a Zurigo, di Bus allestiti a dormitorio(Pfuusbus).Al di la del rifugio viene l'approvvigionamento e in fine la salute.Per l'approvvigionamento ci sono le mense,i secchioni dei supermercati,mercati e ristoranti.Qui l'aggiornamento tecnologico può dare una mano facendo rientrare i senzatetto in un progetto di Foodsharing(condivisione di cibo),che a livello esperimentale sto provando.Se si riuscisse ad combinare le due cose sono quasi sicuro che si rispecchierà sul decoro e sulla dignità non solo delle persone.Resta di poter dare salute a tutti,nel mio caso sono vista denti e dolori di schiena che porto da anni senza curarmene,forse se mi veniva a trovare ogni tanto un medico,sarebbe stato il massimo.Ho moto sintetizzato,ma questo è come io me la vivo,e quello che risponderei se mi viene posto una domanda specifica.Spero di aver potuto contribuire.
Nel corso degli anni passati come senzatetto in Italia e in particolare a Roma,mi sono potuto fare un quadro abbastanza concreto di come si vive senza dimora.Il problema maggiore che ho riscontrato al di la del'assistenza(praticamente inesistente)e offerta di inclusione da parte degli aiuti pubblici,e stato sicuramente trovare una base da cui partire,che in concreto vuol dire un rifugio.Un rifugio dove poter sistemare materialmente e mentalmente quel che rimane della propria esistenza.Ho provato in vari modi occupando monumenti(evitando di togliere appartamenti a chi ne ha diritto)oppure posti un po appartati ma con la possibilità di reperire acqua e alimenti.Il rischio maggiore che si corre e che può essere anche mortale è sicuramente il freddo abbinato al'assunzione di alcool(che rende insensibile al gelo),poi anche l'essere soggetti al'umore della gente che in alcune circostanze diventa violenza,e la paura delle forze del'ordine perché si ha sempre la sensazione di essere un delinquente,per cui non ci si può fidare e neanche chiedere aiuto.Bene alla luce di questo proporrei di fare in modo di dare a tutti la possibilità di una base e/o rifugio,che porta con se una riqualificazione di una dignità di se stesso ormai svanita.Ci sono secondo la mia esperienza diverse possibilità da considerare,la prima riguarda gli edifici abbandonati,un altra è dare o costruire un rifugio a chi da anni vive in un posto imboscato e infine da come ho potuto esperimentare a Zurigo, di Bus allestiti a dormitorio(Pfuusbus).Al di la del rifugio viene l'approvvigionamento e in fine la salute.Per l'approvvigionamento ci sono le mense,i secchioni dei supermercati,mercati e ristoranti.Qui l'aggiornamento tecnologico può dare una mano facendo rientrare i senzatetto in un progetto di Foodsharing(condivisione di cibo),che a livello esperimentale sto provando.Se si riuscisse ad combinare le due cose sono quasi sicuro che si rispecchierà sul decoro e sulla dignità non solo delle persone.Resta di poter dare salute a tutti,nel mio caso sono vista denti e dolori di schiena che porto da anni senza curarmene,forse se mi veniva a trovare ogni tanto un medico,sarebbe stato il massimo.Ho moto sintetizzato,ma questo è come io me la vivo,e quello che risponderei se mi viene posto una domanda specifica.Spero di aver potuto contribuire.
Iscriviti a:
Post (Atom)